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L’acqua santiera UN GIOIELLO NELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO

01-11-2021 18:21

Giorgio Rutigliano

CULTURA E TURISMO,

L’acqua santiera UN GIOIELLO NELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO

L’acquasantiera è un recipiente o meglio una vasca destinata a contenere l’acqua benedetta e trae origine dal cantaro che veniva collocato nell’atrio

L’acquasantiera è un recipiente o meglio una vasca destinata a contenere l’acqua benedetta e trae origine dal cantaro che veniva collocato nell’atrio della basilica paleocristiana per la purificazione dei fedeli. Tuttavia, si ha memoria di acquasantiere mobili esistenti nella catacombe del III secolo ( vasi collocati su fusti di colonna oppure posati entro nicchie).
Le acquasantiere fisse sono state poi trasferite dall’esterno all’interno della chiesa dopo il X secolo, con la consuetudine dell’ aspersione domenicale e così hanno assunto la più semplice forma di piccola vasca sporgente o sorretta da un pilastro, come quella visibile nella chiesa di Sant’Agostino.
Il manufatto è composto da una vasca bacino ( diametro cm. 78), un pilastrino a stelo a sostegno centrale ( cm. 95 h. ) e da una base ( cm. 35 h.). 
L’intera struttura e la divisione delle singole parti è ben definita con giuste proporzioni rendendo l’opera suggestiva e molto gradevole.
La lucentezza del marmo della vasca, levigato fino a sembrare traslucido, contribuisce a rafforzare il senso di profonda spiritualità che emana dall’opera, tra l’altro, aumentata dalla presenza di una piccola placca (cm 14 x 10) raffigurante la Madonna.
Il sostegno centrale è articolato in diverse sezioni: parte filiforme, ghirlande e vaso con decorazioni di nastri e fiori.
Infine, la base quadrangolare, a zampe ferine, contiene riquadri con figurazioni in rilievo a forma geometrica, Adamo ed Eva con il serpente nonché la seguente scritta : 
“ QVISTO FARI COLA FICI FARI COLA
BALESTRIERI IN TEMPORE   PRIORA
TVS R PRIORI FRATI ANDRIAS 
DE RANDAZO       ANNO 1541
(questo fonte fece fare Cola Balestrieri al tempo del priorato del reverendo priore fratello Andrea da Randazzo anno 1541). 
Opera da attribuire ad un allievo di Domenico di Pietro Cagini ( Bissone 1420-Palermo 1492) considerato capostipite del ramo di Sicilia dei Gagini o Gaggini.
Del maestro riprende in particolare i modi decorativi della fase siciliana che risentono delle influenze della scultura catalana e del Laurana.
L’artista si esprime in quella sigla ritmica e raffinata fatta di morbidi andamenti lineari e di superfici modellate nella luce insieme ad un particolarismo descrittivo.
Curiosità iconografica: le acquasantiere per uso domestico utilizzate come capoletto, se recano la figura di un santo sono per letto singolo mentre se ritraggono l’immagine della Madonna e di Gesù sono per un letto matrimoniale.

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